lunedì 8 ottobre 2012

PATMOS - L’ISOLA PERFETTA

di PUCCY
(Ornella Baciocchi)

 
Il nostro volo low-cost Milano-Kos parte puntuale alle ore 08.00 ed arriva a Kos alle 11.00. Prendiamo un taxi fino al porto e lasciamo i bagagli presso il supermercato vicino al Municipio, abbiamo tutto il tempo per pranzare, acquistare i biglietti del traghetto e godere un po’ della città. Il traghetto per Patmos è previsto per il pomeriggio ma arriva con discreto ritardo e non partiamo prima delle 20.00. A Patmos ci arriviamo a notte fonda, è l’una passata, dal ponte della nave la vediamo rompere il buio con un grappolo di tremule luci. Ancora lontani, si distingue su una altura il fiero Monastero di San Giovanni, una fortezza, una corona di luce aurea che domina una manciata di case. Un faro che catalizza lo sguardo e i pensieri. Sbarcare su un isola egea è sempre un'emozione: arrivarvi di notte è come entrare in un sogno, affascinati dal sonno incantato che le avvolge. Ma Patmos non sta dormendo. Scendiamo dal traghettone un po’ frastornati dal viaggio di 5 ore passato in compagnia di una allegra orda di tifosi del Panathinaikos che continueranno a navigare verso il Pireo; le banchine del porto sono un brulicare di gente vociante, bagagli, merci, macchine e motorette. Come al solito non abbiamo prenotato nulla e, come al solito, nonostante la tarda ora, gli affittacamere sono pronti con i loro cartelli e dopo nemmeno 5 minuti siamo in automobile con le sig.ne Grillis dell’Hotel Hellinis. Veniamo accompagnati in una tranquilla dependance di 4 camere circondata di oleandri, alberi di fico e gelsomini: la notte egea erompe nel nostro inizio vacanza con il suo silenzio, le sue enormi stelle, i suoi profumi.



Il porto di SKALA e il SUD dell’isola.

Finalmente ci rendiamo conto di dove siamo: ecco Patmos nella purissima luce del mattino!

Chora
 
 
Skala: panorama dalla Chora
A 20 mt dal nostro studios c’è l’Hotel Hellinis vero e proprio ed il lungomare di Skala, un ampio e lindo semicerchio contornato da caffè moderni e tradizionali, taverne e ristoranti. Skala è il porto commerciale di Patmos ed anche il suo principale centro turistico, si trova proprio a metà dell’isola, in posizione strategica per ogni escursione e ai piedi della Chora da cui dista solo 3 Km.  Tutti i principali servizi turistici sono situati nel raggio di 100 mt dal molo dei traghetti dietro il quale troverete anche la stazione dei taxi e dei bus che portano a Chora, Grikos e Kampos. Il cuore di Skala è proprio qui, dietro il suo molo, dove trovate l’ufficio postale, le banche e la farmacia, e l’animata Platia dominata dal bell’edificio portuale con una imponente torre quadrata, costruito durante la dominazione italiana. All’interno dell’edificio portuale italiano si trovano l’Ufficio Turistico ed il famoso Kafenio Houston, il più bello e antico cafenion del Dodecaneso, dove potrete bere non solo un ottimo caffè greco e il migliore ouzo, ma anche rari ed aromatici liquori provenienti da Rodi, la kanellada di Kos e la soumada di Nisyros o di Leros, un vero viaggio fra le specialità di questo angolo di Grecia. Attrezzati di motorino, tenendo il mare alla nostra sinistra, prendiamo la strada che dal centro di Skala scende verso sud e, dopo 5 km circa, arriva a Grikos. Questo piccolo paese era una volta l’antico porto della Chora ed era abitato soprattutto da pescatori; oggi è una buona alternativa a Skala per soggiornare in tranquillità godendo di buone spiagge di sabbia, ombreggiate da tamerici e attrezzate con ombrelloni e lettini.

a Grikos anche la strada corre sulla sabbia.
 
specchio specchio delle mie brame…
La baia su cui si affaccia Grikos, dal punto di vista paesaggistico, è molto bella e dolce, quasi lacustre per via del suo mare che, ben protetto dall’isolotto di Tragonissi, è come uno specchio immobile che tutto riflette. Una stradina costeggia la baia di Grikos e, passando per un tratto direttamente sulla spiaggia, arriva fino all’istmo che termina con la grande roccia chiamata Kalikatzou dietro la quale si apre la baia di Petra. Kalikatzou è una strana roccia, tondeggiante ed isolata che, dal lato di Grikos, sembra galleggiare sull’acqua come una immensa pomice e, dal lato di Petra, sembra una immensa spugna rimasta all’asciutto ma ancora ben ancorata alle rocce. Ad accrescere la sua magia o la sua stranezza sta anche il fatto che diversi eremiti la scelsero come dimora e sono ancora ben visibili, scolpiti nella roccia, alcuni scalini, una cisterna, una focolare, nicchie per le candele e … delle specie di impronte di dita.

Kalikatzou…la grande roccia galleggiante

 
Petra è una ampia ed assolata spiaggia, attrezzata con ombrelloni e lettini, ma molto tranquilla; per gli amanti delle lunghe nuotate è più di un sogno, è una immensa piscina con il fondo di chiari ciottoli dorati, acqua trasparentissima, ferma, immota.

l’immensa piscina naturale di Petra
 

 
Da Grikos prendiamo la strada che sale fra le alture e, raggiunto il bivio che porta alla Chora, deviamo verso il sud dell’isola, costeggiamo l’immancabile Profitis Ilias e raggiungiamo il promontorio di Kouvari che supera i 200 mt di altezza ed offre un bel panorama sulla sottostante ampia baia di  Stavros.

Baia di Stavros


 
Monastero di Kouvari
Le scoscese pendici dei monti scendono veloci, brulle e chiare, verso il mare blu scuro, non ci sono paesi: il piccolo e solitario Monastero di Kouvari con il suo fazzoletto di orto, una ventina di olivi, qualche pianta da frutto ed un’aiuola fiorita sembra un’oasi nel deserto, un luogo dove poter dimenticare proprio tutto davanti all’immensità del mare.
 
Torniamo indietro per un breve tratto e prendiamo a destra la strada che scende ancora più a sud e che, attraversando un solitario paesaggio carsico, finisce alla strozzatura che divide la baia di Stavros, a ovest, da quella di Diakofti ad est. Verso Diakofti la strada finisce a ridosso di una serie di spiaggette, alcune con ombra, altre fazzoletti di sabbia fra le rocce, tutte tranquille e con un bel mare calmo e trasparente: in sostanza Diakofti è la parte meridionale di Petras. All’ombra di un grande albero di tamerici ci godiamo la pace, il silenzio e il paesaggio, il sole inizia la sua discesa e i colori acquistano una vivida nitidezza. Rientrando siamo del tutto stregati dalla magnetismo di questa isola perfetta dove i rilievi color ocra si frantumano in coste frastagliate, dove innumerevoli baie azzurre si rincorrono lambendo placide le spiagge, dove la seducente semplicità di piccoli monasteri convive con la superba bellezza di un grande monastero fortificato, dove l’abbagliante Chora ti accompagna come un faro in ogni parte dell’isola, dove la pace è percepita come qualcosa di concreto.
 
Patmos, isola perfetta
 
 

Il fascino selvaggio di PSILI AMMOS e il fascino nobile della CHORA

 
…che tentazione fermarsi…
Di buon ora lasciamo il nostro terrazzino ombreggiato da un generoso albero di fico e riprendiamo la luminosa via del sud. Arriviamo ancora allo stretto che separa le baie di Stavros e di Diakofti, ma stavolta giriamo verso destra e, superata la chiesetta di Stavros, lasciamo il motorino nel piazzale della Taverna Kostas dove finisce del tutto la strada. Da qui un sentiero porta in 35/40 min alla meravigliosa spiaggia di Psili Ammos, giustamente considerata la più bella dell’isola. Il sentiero non è impegnativo ed è molto panoramico,

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… eccola …
  nel primo tratto costeggia il lato meridionale della baia di Stavros dove, volendo, si potrebbe già fare sosta in un paio di belle, ampie e sabbiose spiagge assolate, completamente deserte. Ma resistiamo alla tentazione della sosta e tiriamo dritto, saliamo un poco per attraversare il promontorio, qui il sentiero diventa molto stretto e roccioso, appena accennato, ma con le scarpe si va velocemente. Quando si inizia a scendere, ecco che Psili Ammos fa capolino fra le rocce con un ciuffo di verde ed uno spicchio di blu...ma solo quando arriverete in fondo al sentiero ed avrete superato la rustica taverna che sembra chiudere il passaggio, Psili Ammos vi apparirà in tutto il suo splendore e vi compenserà di ogni fatica.





Psili Ammos





Ma ancora più bella vi apparirà mentre camminerete sulla sua magica rena: grandi, antichi e frondosi tamerici, sabbia fine, impalpabile e dorata, onde morbide, lente e leggere, rocce rossastre a destra e bionde dune a sinistra. Scegliete un albero ed abbandonatevi totalmente alla contemplazione di questa mezzaluna selvaggia e paradisiaca.







Fortunatamente abbiamo portato acqua e cibo, la taverna è chiusa, sarà perché è inizio stagione ma non arriva neppure una barca con escursionisti, la poca gente che c’è se ne sta tranquilla sotto gli alberi e il silenzio è assoluto. Solo a pomeriggio inoltrato riusciamo a vincere l’incantesimo di Psili Ammos e ce ne andiamo verso la Chora con l’intenzione di gironzolare per le viuzze aspettando l’ora di cena.

 
 

viuzze e portali
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Chora di Patmos è bellissima, elegante, nobile, nessuna costruzione è fuori luogo, le antiche dimore sono tutte restaurate e ben tenute, sfoggiano bei portali di pietra, stipiti e frontoni scolpiti.
La cosa migliore è andare a caso, seguire l’istinto e non un itinerario, scoprirete così tutti gli angoli più belli. Platia Xanthou con i suoi monumenti, l’elegante Municipio, il mercato e i negozietti di souvenir sacri e profani, i caffè e le allegre taverne di Platia Agia Levias.
 
 
 
 
 
 
 
 
palazzi e piazzette
 
 
 Girando intorno alle mura del Monastero di San Giovanni scoprirete un bel giardino panoramico che, con fiori e palme, circonda la chiesa della Panagia Diasozousa, nascosta fra le case e gelosa custode dell’icona della Madonna Salvatrice completamente ricoperta di offerte votive per i suoi numerosi miracoli.
 
Panagia Diasozousa
 
 
 
 
In ogni angolo, ad ogni svolta, scoprirete piccoli monasteri e chiesette, una infinità di graziosi scorci e migliaia di gatti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
il barbiere di Patmos
In attesa dell’ora di cena Aldo approfitta di una barberia per sistemarsi la chioma: ci accoglie un simpatico ottantenne che si dimostra lieto di sfoggiare l’italiano studiato a scuola e ci fa accomodare nel suo salone di bellezza. Una bottega delle meraviglie, mi ricorda quando accompagnavo mio nonno dal barbiere, flaconi di acqua di colonia, pennelli, forbici e strumenti misteriosi. La sua mano è ancora ferma, come il suo spirito e i suoi ricordi.
 
 
 




Il tramonto scende infine come un incanto, il più bello lo godrete dalla collina dei mulini, che sovrasta la baia di Skala, con il sole che scende dietro il profilo scuro di Ikaria e le altre isole vicine. Emozione garantita.



L’ISOLA SACRA e i suoi MONASTERI

Nel 1983 il Parlamento greco ha dichiarato Patmos “Isola Sacra” e l’Unesco l’ha dichiarata monumento e patrimonio dell’umanità inserendola fra le sette destinazioni religiose d’Europa. Non poteva essere diversamente per la terra in cui San Giovanni visse parte della sua vita e scrisse il libro dell’Apocalisse, per la terra da sempre dominata come un vero feudo dal suo potente monastero, per la terra dove la fiera cristianità non ha mai ceduto il passo e lo scettro a nessuno, neppure all’impero ottomano. Leggendo qualsiasi guida turistica vi renderete conto che la storia, la vita e l’economia dell’isola e del Monastero di San Giovanni sono praticamente un tutt’uno, un indissolubile intreccio di sacro e profano che ancor oggi caratterizza Patmos. La fama dei sacri Monasteri di San Giovanni e dell’Apocalisse richiama ormai da tempo non solo devoti pellegrini ma anche sciami di frettolosi turisti, soprattutto croceristi, quindi, se volete visitare in pace questi due monasteri, attenzione agli orari! Noi siamo saliti al Monastero di San Giovanni di primo mattino, entrando per primi, ed abbiamo visitato quello dell’Apocalisse appena prima della sua chiusura, riservando le ore “di punta” a due monasteri meno visitati. Abbigliatevi in modo adeguato e sarete ben accetti ovunque. Il Monastero di San Giovanni è situato al centro della Chora circondato da vie che pullulano di souvenir, in tutti i sensi è la vera star dell’isola e nessuno vi può restare indifferente.

Monastero di S. Giovanni



All’esterno sembra un compatto ed inespugnabile castello medievale con alte mura merlate ed un accesso fortificato con due torri squadrate e un balcone da cui ti aspetti che vengano lanciate frecce ed olio bollente.
All’interno è una labirintica combinazione di edifici costruiti su cinque livelli, cortili, scalinate, stretti corridoi, gallerie, dieci cappelle ed una chiesa, un prezioso Tesoro ed una ricchissima Biblioteca di oltre 4.000 volumi, manoscritti e codici miniati.



Del monastero fondato nel 1088 dal Beato Cristodoulo restano la chiesa principale, gli edifici del cortile ad essa antistante e la cisterna con il pozzo: questo è il cuore del monastero ed il suo angolo più bello, il più mistico, profumato di cera d’api, incenso e muschio, il più prezioso con antichi affreschi, marmi scolpiti e porte lignee intagliate, ed al tempo stesso il più sobrio, severo e, quasi, modesto.

chiesa principale
 Da non perdere è la visita alle stanze del Tesoro in cui si potranno ammirare alcuni manoscritti miniati ed una preziosa serie di icone, paramenti, suppellettili sacre e doni di ricchi devoti: meravigliosi i pendenti aurei che riproducono i velieri di Patmos. Tutto, in questo monastero, esprime, in modo inequivocabile, forza e potenza, non solo dal punto di vista religioso; anche il monaco che vediamo affacciarsi dalle mura del monastero ci appare più come un sovrano intento ad osservare il suo regno piuttosto che una mistica figura rivolta al regno di Dio.





Quando arrivano i primi gruppi, ce ne andiamo e raggiungiamo a piedi il vicino Monastero Zoodochou Pigis. Situato in quartiere tranquillo e poco turistico, lo troverete, nascosto fra candidi muri merlati, seguendo le indicazioni.

Monastero Zoodochou Pigis
Fondato nel 1607 è il secondo in grandezza della Chora ed è abitato da poche suore che, ancor oggi, tengono viva la tradizione artistica del ricamo famosa in Patmos. Queste laboriose api religiose, le cui mani danno vita a veri e propri capolavori, non hanno ricchezze da mostrare nel loro monastero, ma saranno liete di aprirvi la linda chiesetta ed il grazioso giardino fiorito; non dimenticherete la loro soave gentilezza e il loro sguardo sereno.




Monastero Evanghelismos
Con il motorino raggiungiamo il Monastero Evanghelismos, due minuti a sud della Chora.
L’edificio ci appare imponente, simile a una fortezza, con un piccolo portone di ingresso sormontato dalla rappresentazione dell’Annunciazione ed ingentilito da grandi piante di ficus.
 
 
 
 
 
 
 
 

Quando il portoncino si richiuderà, il mondo ne resterà fuori e trionferà davanti a voi un magnifico ed incontaminato paesaggio che scende fino al mare. Forse ispirata da un paesaggio tanto bello, Suor Olympias ha qui avviato una scuola di pittura sacra che oggi rappresenta uno dei più importanti atelier di iconografia contemporanea. La novizia che ci accoglie ci spiega che Olympias Vassilaki, scomparsa a 80 anni nel 2004, era una vera pittrice di fama, allieva del poliedrico artista Fotis Kontoglou strenuo sostenitore della reintroduzione della tradizione iconografica bizantina. Giustamente la nostra suorina è orgogliosa di mostrare le pitture di Suor Olympias all’interno della grande chiesa e il laboratorio di pittura. Oggi sono Suor Cassiani e Suor Christofora che dirigono il laboratorio e formano le novizie alla tecnica, utilizzata da più di mille anni, della tempera all’uovo su tavola di legno con dorature di foglie d’oro. Qui però si comprende che la pittura sacra, quella delle icone in particolare, non è sullo stesso piano della pittura profana: non è una semplice scelta di soggetto o il risultato di una ispirazione, ma una attitudine interiore, una disposizione d’animo nutrita dalla preghiera e dalla meditazione. La visita si conclude, ovviamente, nello shop, del monastero. A metà strada fra la Chora e Skala, circondato da grandi e profumati albero di pino c’è il candido Monastero dell’Apocalisse, il luogo dove Giovanni udì la voce di Dio.
 
 
 
La facciata è molto semplice e non lascia trapelare nulla del complesso interno che assomiglia ad un piccolo villaggio di bianche casette arroccate su un dirupo.  I piccoli edifici, adibiti a celle ed ambienti di servizio, fiancheggiano la breve scalinata che scende alla Sacra Grotta, dove ai pellegrini viene mostrato il luogo dove è stata scritta l’Apocalisse, il luogo dove si sdraiava San Giovanni e dove si appoggiava nel dettare, il punto dove la grande roccia si squarciò al risuonare della voce di Dio.
 
 
Circondati da tutte queste sensazionali “reliquie” siamo riusciti ad apprezzare ben poco di questo sacro sito che ci è sembrato, francamente, più un'attrazione turistica che un luogo mistico. In ogni caso, vale sicuramente la pena di visitare questi grandi monasteri, molto diversi fra loro, e ciascuno vi lascerà un'immagine diversa dell’Isola Sacra. Forse, saranno quelli meno noti a farvi credere che il Paradiso esiste.



I paesaggi del NORD, colline verdi e spiagge per tutti i gusti.

Da Skala salendo verso Kampos, dopo il distributore di benzina, si può scendere alla spiaggia di Agriolivadi una lunga striscia di sabbia con alberi, ombrelloni e lettini, due ristoranti ed un bar. La successiva, a circa 9 km da Skala, è quella di Kampos che è la più lunga e grande dell’isola e la più attrezzata, punto di ritrovo sia dei residenti che dei turisti amanti delle comodità e degli sport acquatici. La concentrazione turistica si ferma comunque qui e da Kampos, poi, potete scegliere fra tre itinerari molto diversi fra loro. Il primo itinerario porta a Livadi Kalogiron che si raggiunge salendo verso verdissime colline coperte da una fitta macchia di arbusti aromatici e cisti fioriti che, a tratti, invadono la carreggiata. Il paesaggio corre alto sull’Egeo e, sferzato dal vento del nord, assomiglia alle brughiere irlandesi.
 
La nostra Ornella tra i verdi paesaggi del nord
 
 
I contadini strappano alla macchia fazzoletti di grano e profumati covoni di fieno coricandoli sulla schiene di pazienti asinelli, i cani trotterellano festosi intorno ai loro padroni e a candidi batuffoli di pecore, minuscole viti protette da cannicci annunciano i loro grappoli: queste resteranno fra le immagini più belle di Patmos.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La baia di Livadi appare dall’alto come un piccolo e riparato porticciolo con un molo teso fra acque trasparenti, dominato solo dall’eremo costruito dai monaci provenienti del Monte Athos.
 
 
 
Sul lato sinistro c’è una sorta di cantina con sedie sgangherate, ma niente altro, la spiaggia è deserta, di ciottoli levigati e ha grandi alberi sotto i quali troveremo un immenso gregge di capre.
Il secondo itinerario percorre la strada che porta a Lampi (Lambi o Labi) e segue un piccolo fiume fino a Christos, una delle più antiche cappelle di Patmos, poi attraversa il promontorio e scende alla riparata ed ampia spiaggia famosa per i suoi bellissimi, colorati e scintillanti ciotolini, unici in tutta l’isola.
 
 
 
Il terzo itinerario, infine, corre lungo la Penisola di Geranou che termina con la chiesetta della Panagia Geranou. Questo promontorio è veramente bello ed offre angoli di autentico paradiso.
 
 
Da Kampos incontrerete per prima la spiaggia di Vagia, dove una caffetteria domina in posizione panoramica la spiaggia lunga ed aperta, e poi Liginou o le Spiagge Gemelle solitarie, servite da una improvvisata cantina.
 
 
Quindi potrete scendere a Livadi Geranou una meravigliosa spiaggia di sabbia fine orlata da una fitta cinta di alberi di tamerici e protetta dall’isola di Agios Georgios che, volendo, si può raggiungere a nuoto. All’inizio della spiaggia c’è anche una delle migliori taverne di Patmos per il pesce, piuttosto frequentata, ma non avrete problemi a trovare un angolo tranquillo. Da qui fino alla fine del promontorio troverete ancora un paio di solitarie spiagge senza servizi dove godere in santa pace il sole, il silenzio e il panorama dominato sull’orizzonte dalla Chora e dal suo Monastero.
 
Penisola di Geranou
 
 
 
La cappella della Panagia Geranou chiude il percorso con un panorama bellissimo e assoluto sul blu profondo dell’Egeo.
 
Panagia Geranou
 
 
 

...ma il viaggio non finisce qui...
Tornando verso Skala potete dare un’occhiata alla spiaggia di Meloi, al fondo di una piccola pianura, con acque tranquille ed alberi, ed alla poetica Aspri, piccola ed alberata, con un magnifico panorama sulla Chora ed un fantastico ristorante sull’acqua chiamato To Kyma (L’onda) per una cena con scenario indimenticabile. La nostra esplorazione di Patmos finisce qui, seduti ai tavolini azzurri di To Kyma contempliamo la Chora che si accende nella luce fiammeggiante del tramonto; poi, pian piano, cala il crepuscolo e tutto brilla delle prime luci della sera: il Monastero di San Giovanni, le case bianche, le barchette sul mare… davanti a tanta bellezza e dolcezza, armonia ed equilibrio viene naturale pensare che Patmos sia proprio un’isola perfetta, quel porto di quiete che tutti sogniamo, il luogo fatato dove è dolce fermarsi … ma il nostro viaggio attraverso il Dodecaneso continua…..

 
INFOMEMO

Questo racconto fa parte dei miei DIARI del DODECANESO, le isole per le quali trovate già un racconto pubblicato sono Patmos, Lipsi, Leros, Kalymnos, Kos, Nisyros, Tilos e Simi. Spero di poter presto trascrivere anche gli appunti di Astipalea, Karpathos, Halki e Rodi. Il nostro viaggio è stato fatto a giugno, quando le colline del nord sono ancora verdi e fiorite, di giorno abbiamo trovato ovunque pace e tranquillità, mentre la sera, Skala e Chora, fervevano di una piacevole e genuina vitalità locale. Ho definito PATMOS come “l’isola perfetta” per il suo fascino unico, che non si riscontra in nessuna altra isola greca, fatto di paesaggi armonici e misurati, per il fatto che non le manca proprio nulla: paesaggi variegati, Chora quasi cicladica, monasteri ricchi di storia, cultura e tesori, spiagge amene, attrezzate o selvagge, ma sempre dolci e ospitali, locali caratteristici e locali raffinati… tutti troveranno il suo angolo perfetto.



PATMOS come raggiungerla:

Non ha aeroporti, ma via mare, data la sua importanza religiosa, è ben collegata al Pireo e alle isole principali dell’est. Le località più vicine dotate di aeroporti raggiungibili con volo dall’Italia sono Samos e Kos: noi abbiamo scelto Kos per la maggior offerta di voli a prezzi convenienti.

PATMOS dove dormire:

L’isola ha un ottimo sito dove potete trovare ogni informazione che occorre: www.patmosweb.gr.

Noi abbiamo soggiornato presso Hellinis Hotel con €28 a notte per una stanza con bagno e frigo, senza angolo cottura, affacciata su un terrazzo comune, situata in una dependance in posizione molto tranquilla. La famiglia Grillis gestisce anche l’hotel di 40 camere sul lungomare di Skala, ma offre anche camere, studios in due distinte dependance dietro l’Hotel. Tel.+302247031275, 34004. Fax +302247031846. www.patmosweb.gr/hellinishotel/htm.


Hellinis Hotel

 
Hellinis Hotel


PATMOS dove mangiare:

Abbiamo mangiato bene ovunque:

Vagelis, Chora, €30, sulla piazza centrale, cibo tradizionale, atmosfera.

Pantheon, Chora, €28, sulla strada che porta al Monastero, panoramico, ottimi polipi grigliati.

Loukas, Skala, €25, davanti all’OTE, grill house famigliare, frequentata da locali.

Pantelis, a Skala, €25, vicino al mare, semplice, cucina locale.

Oassis, Grikos, €21, ouzeria con gran varietà di mezedes, tavolini sulla sabbia, bella vista.

To Kyma, Aspri, €30, ristorante adagiato sulle onde con vista spettacolare sulla Chora.

Koumanis Bakery Shop e Pastry Shop Christoulos, Skala, pane e dolci tipici di Patmos.

 
taverna Vagelis

 
taverna Pantheon

 
ristorante To Kyma



PATMOS come muoversi:

Moto Rent Express, a Skala, vicino alla stazione di polizia, abbiamo noleggiato uno scooter 50 cc per €15 al giorno. Le strade sono buone e per nulla trafficate, il casco va messo, la polizia in zona Chora è severa. Gli unici momenti di ‘confusione’ coincidono con l’arrivo delle navi da crociera, ma durano pochissimo. Tel. 02470-32088: Cell.0976-220855.

Bus. Da Skala ci sono collegamenti regolari per Chora, Grikos e Kampos. Da Chora per Grikos, Skala e Kampos.



PATMOS spiagge:

Tantissime, quasi tutte con alberi, sabbia, mare immobile e taverna. L’unica che richiede un percorso a piedi è Psili Ammos, tutte le altre si raggiungono con auto o moto.

Grikos, bus o moto, sabbia e ghiaia, ombra, taverne e attrezzature, mare sempre calmo.

Petras, a piedi da Grikos o moto, ciottoli chiari, attrezzata, acqua stupenda, bel panorama.

Diakofti, moto, piccole baie riparate dall’isola di Traonissi, non atrezzate, no taverna.

Psili Ammos, moto e poi a piedi, non attrezzata, sabbia ed ombra, taverna non sempre aperta.

Aspri, moto o a piedi da Skala, piccola e sabbiosa, alberi, taverne, bella vista sulla Chora.

Meloi, moto o a piedi da Skala, pianeggiante, alberi, sabbia

Agriolivado, moto o bus, attrezzata, sabbia, alberi, bella mezzaluna riparata da isola di Agia Tekla..

Kampos, moto o bus, lunga, ampia ed attrezzata, molto frequentata.

Vagia, moto o a piedi da Kampos, aperta, stretta e lunga, sabbia grossa e ghiaietto.

LIvadi Geranou, moto, bella e lunga, riparata da isola Agios Georgios, taverna ed ombra.

Lampi o Lambi, moto, ciottolino fine e colorato, ampia, acqua trasparente.

Livadi Kalogiron, moto, ghiaia, isolata, esposta a nord, acqua cristallina.

 

13 commenti:

  1. PS ...oltre al racconto e alle foto può servire ad ispirarvi anche un FILM, guardate “LOST IN LOVE” di Udayan Prasad del 2005, è ambientato a PATMOS …..

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  2. ottimo suggerimento, grazie Ornella!

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  3. ....spero di andarci presto...forse a inizio ottobre...dovrebbe esserci ancora bello...
    so solo che da due anni non vado in grecia e mi manca da morireeeeeeee

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  4. Ti capisco benissimo Silvia.
    Sono solo 3 mesi che manco, ma già sento i dolori da astinenza!

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  5. Piacevolissimo il tuo racconto. E mi hai convinta che la scelta di quest'isola quale meta delle vacanze mie e delle amiche che viaggeranno con me sia stata più che azzeccata!
    Non vedo l'ora!!! Spero solo che il turismo di agosto non irromperà la pace e la tranquillità che quest'isola offre.
    Posso chiederti un'informazione? Avendo girato in scooter lo consiglieresti o è preferibile un'auto???
    Grazie mille!!!!
    Un saluto

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    1. Assolutamente meglio lo scooter, non problem per parcheggi e si va ovunque. le strade sono buone, guida facile anche per chi non è super pratico di scooter, dovrete però portare il casco, e' l'unica isola su cui la polizia ci ha fatto questioni perché eravamo senza.. Sono sicura che l'isola vi piacerà, gli angoli tranquilli si trovano anche in pieno agosto, basta non esser pigri e andare un poco alla scoperta. Aspettiamo poi il vostro racconto. Ciao e buona vacanza!




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    2. GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Sei stata gentilissima a rispondere!!!
      Comincia ad essere un incubo l'organizzazione di questa vacanza. Dicono che il Governo greco in vista di una riduzione dei costi abbia sospeso i servizi traghetti veloci.. In più non riesco a trovare né scooter ne auto perché già tutto prenotato!!!!!!! arggggggggggggg!!!!!!!!!!!!!

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  6. i traghetti veloci sono più costosi e rivoltano lo stomaco, fidati. meglio quelli lenti, e poi la differenza di durata delle traversate non è poi così rilevante.
    se non riesci a trovare nulla da noleggiare da qui non farne un dramma, sono sicuro che in loco troverai di tutto e di più. tante piccole rent a car (o bike) non le trovi su internet!

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  7. Buongiorno! Patmos sembra un incanto!! Avete un'altra isola da poter "abbinare": siamo un gruppo di amici e vorremmo stare "in giro" per il Dodecaneso per due settimane...
    Grazie mille
    Federica

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    1. Solitamente si accoppiano le isole vicine tra loro,con solo due settimane direi che non c'è molto da girare per il Dodecanneso ma ti consiglio da fare due isole vicine ad esempio in questo caso Patmos-Lipsi oppure visto che volerete su Kos accoppiarle cioe Kos Patmos.
      Cmq abbiamo creato anche un gruppo FB "MALDIGRECIA" in appoggio al blog in modo da chiedere tutte le info che vuoi...Ti aspettiamo.

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  8. ciao, complimenti per le belle foto e descrizioni. volevo chiederti se il mare a patmos è freddino? io andrei le prime 2 settimane di luglio, sono tante 2 settimane in quest'isola? grazie

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  9. Noi stiamo andando proprio adesso a Patmos con nave veloce da Samos, non vediamo l’ora abbiamo letto sia il blog che visto il film!

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  10. Qualcuno di voi sa In quale Taverna è ambientato il film lost in love?

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