domenica 5 luglio 2015

Ricordi di feste e di incontri a Karpathos

di Cristian


Ciao a tutti, vorrei parlarvi dell'isola di Karpathos; non è una meta delle più battute dal turismo, ma come tutte le isole greche merita.
Sono stato tante volte in Grecia nel corso degli anni, ho girato le isole (sia quelle ioniche, che quelle dell'Egeo) in lungo e in largo, quasi sempre in moto e ho imparato che ogni isola ha il proprio fascino.

...Karpathos dicevo, l'ho scoperta per caso...
Era un 28 agosto di non ricordo più quale anno, almeno15-16 anni fa; mi trovavo a Rodi ed ero in attesa di un traghetto per Creta, ma un imprevisto fece saltare l'arrivo del traghetto per quella sera. Dormii la notte sulla banchina del porto, naturalmente in compagnia di altri turisti nelle stesse condizioni, quella sera vicino a me c'erano anche 2 ragazze di Ancona: fu una buona occasione per fare conoscenza e proprio loro mi parlarono di una festa tradizionale che si svolgeva nella parte nord di Karpathos.
Loro stavano andando lì proprio per vedere questa festa, così successe che anch'io mi aggregai.

Il giorno dopo sbarcammo così a Diafani, piccolissimo paesino nella parte nord dell'isola, da lì partiva l'unico tratto di strada asfaltata in un raggio di circa 25 km (8-9 km) per arrivare al paesino di Olimpos, in cima ad una montagna.
Comunque io trovai da dormire a Diafani, dove mi fermai 2 notti. Verso il tardo pomeriggio del primo giorno, io, le 2 ragazze di Ancona e un altro ragazzo, Adriano, che conoscemmo sul traghetto, ci imbarchiamo su di un piccolo battello che ci porta nell'estrema punta settentrionale dell'isola, dove sarebbe iniziata la prima parte della festa.

A bordo del battello c'erano molti abitanti del luogo. Le donne, quasi tutte in abiti tradizionali, cominciavano a preparare le ragazze più giovani, alcune veramente molto giovani. Arrivati all'approdo si scende e si comincia a scarpinare: si passa vicino ad una piccola chiesetta dedicata ad Aghios Nikolaos e poco dopo si arriva ad una piccola spianata dove c'è una specie di pergolato con sotto lunghi tavoloni e panche. 
Da una parte alcuni uomini stanno cuocendo qualcosa in un enorme pentolone poggiato su di un falò, in pratica si trattava di uno spezzatino probabilmente a base di montone o agnello.
Poco più a margine del pergolato si trovavano delle specie di gradoni naturali, come dei terrazzamenti orlati da pietre, dove tutti, turisti e locali, disponevano i sacchi a pelo o le coperte dove avrebbero passato la notte.
Così anche noi stendemmo i nostri sacchi a pelo e ci mettemmo ad osservare quanto stava accadendo: le donne continuavano coi preparativi dei vestiti tradizionali sulle figlie o amiche, mentre gli uomini continuavano coi preparativi per cibo e vino o acqua.
Ad un certo punto, arrivò anche il pope, a cavallo di un asino, fece una tappa alla chiesetta, dove benedì delle enormi forme rotonde di pane, poi arrivò sulla spianata dove subito gli fu offerto un bicchiere di vino.
Verso le sette di sera circa cominciarono a servire, su piatti di plastica, una base di riso bianco sulla quale veniva versato un mestolo di quel fantastico spezzatino, una bella fetta di pane e vino o acqua a seconda dei gusti: il tutto naturalmente gratis (cara Merkel, se dovessi partecipare all'evento, spero ti facciano pagare quel riso tutti i miliardi di euro che servono alla Grecia).
Verso le 8-8,30, un gruppetto di musicisti dà inizio alle danze, PARTITI!!!
Da quel momento i greci coi vestiti tradizionali iniziano una danza che sarà ininterrotta fino alla mattina successiva, naturalmente si alternano e si danno il cambio e così pure i musicisti.
Una notte da favola: steso nel sacco a pelo a guardare la gente ballare, una musica magica e ipnotica com'è la musica tradizionale greca, il tutto sotto un cielo stellato stupendo e in buona compagnia.
Sono momenti che ti riempiono il cuore di gioia, ti senti in armonia con l'universo intero. 

Mattina successiva, piano piano tutti si preparano a spostarsi, perché la seconda sera la festa si farà ad Avlona, giusto 5-6 km da lì, percorriamo questo tratto a piedi e arriviamo ad Avlona (quattro case di numero) verso mezzogiorno.
C'è una casa dove si fa servizio ristorante, decidiamo di mangiare lì; non ricordo cosa mangiai, comunque tutto buono. Finito di mangiare si riparte a piedi, poche decine di metri e fortunatamente un pick-up ci affianca e ci offre un passaggio, meno male, perché altrimenti sarebbero stati altri 8-10 km a piedi!!! Le ragazze nell'abitacolo e io e Adriano sul ripiano posteriore del pick-up. Nel pomeriggio si fa un bagno a Diafani e la sera si mangia su ad Olimpos, dove dormivano le ragazze. Bellissima la vista da Olimpos, nella parte più alta del paese, su un crinale che funge da spartiacque,  c'è un bellissimo mulino a vento allestito a bar e seduto ai tavoli di questo bar puoi vedere il mare di entrambi i lati dell'isola, bellissimo panorama.

La mattina successiva si riparte, Adriano e le ragazze prendono il traghetto per Karpathos città, mentre io mi dovrò sorbire più di 20 km di strada non asfaltata con la mia moto fortunatamente enduro. La strada non è certamente delle migliori: sassi abbastanza grossi e poco compattati, ma la vista è impagabile fortunatamente nessun intoppo, perchè in quei poco più di 20 km di strada non asfaltata non ricordo di aver visto case e di auto mi pare di averne incrociata una sola. Appena ricomincia l'asfalto si trovano un po´ di case finalmente.
Mi fermo subito al primo bar che incontro e la gente è ospitale come sempre!
Karpathos offre sempre bellissime viste a girarla in moto, è davvero bella; si trovano anche belle spiagge, ma ho un ricordo non altrettanto positivo riguardo alle temperature dell'acqua, anzi, ricordo in particolare una bellissima spiaggia, che digradava molto dolcemente, quindi in teoria l'acqua sarebbe dovuta essere abbastanza calda, invece era gelida da brividi, ed era fine Agosto! Mah...comunque in definitiva Karpathos è una bella isola, che merita sicuramente e anche solo partecipare a quella festa, che dura 3 giorni, nel nord dell'isola vale sicuramente la pena.

Di karpathos città non ho ricordi particolari, nulla di speciale mi pare, ricordo solo un cordialissimo barista che ci consigliò di recarci in un piccolo bar a Spoa e di ordinare le aringhe come le servono loro. Provò a farci ripetere la domanda da rivolgere al bar, ma poi visti gli scarsi risultati da parte nostra, ci scrisse tutto in un foglietto di carta da presentare al barista del posto, quindi il giorno successivo andammo a Spoa per constatare di persona, presentammo il foglietto e così al costo di una birra, ognuno di noi ebbe come extra un piatto con una bella aringa e una mezza cipolla, più pane, magari non sarà stato un happy hour come quelli che fanno adesso, ma ne valse la pena, poi questo bar si trovava in montagna e dalla terrazza si poteva vedere una bellissima vista...mangiando aringa e cipolla e bevendo birra, aaaahhhhhh!



Saluti e Pame!

1 commento:

  1. Guardando su google maps, sembra che oggi la strada tra Olimpos e Spoa sia stata asfaltata, anche se di case nel lungo tratto non se ne vedono, certo che abitare da quelle parti non sarebbe il massimo, forse solo le capre ce farebbero.

    Cristian

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