domenica 12 marzo 2017

ANDROS DI ACQUA E DI PIETRA



di Renata Aurini

ANDROS, perché?
Per la voglia di scoprire un'isola che tanto un'isola non pare: vicina alla terraferma, ha più i connotati di zona montuosa, ricca di acqua, boschi, sentieri e pietra, che affonda i piedi in un mare cobalto. Poco cicladica, se per cicladica si intende l'isola brulla, spruzzata di paesini bianchi e cupole blu. Molto vera e intensa, poco piegata al turismo.
25/7
Arriviamo al porto di Gavrio in 2 ore da Rafina (Atene) nella luce bassa del tramonto. Un tramonto
i cui colori sono coperti dal promontorio che chiude la baia di Gavrio.

Andros è cruda e senza fronzoli.
Si presenta così all'arrivo e così si confermerà piano piano, pur facendosi amare. Ostica come questo vento che ci ha accolto e ci accompagna, incurante dei turisti e delle loro misere, ridicole
esigenze. Passiamo la notte al Galaxy hotel ,proprio di fronte allo sbarco, nel quale avevamo prenotato non essendo certi di riuscire ad arrivare ad un orario accettabile per ritirare lo scooter e spostarci subito a Batsì. Trovo molto originale l'urna cineraria con foto dell'antenato alla reception.

26/7
Ritiriamo il nostro 125 da Mamais Rent aCar (mamaismoto@gmail.com, ha anche una pagina FB).
Carichiamo alla meno peggio gli zaini e partiamo per Batsì. I 6-7 km che separano le cittadine sono coperti da una bella strada che costeggia il mare. Un mare abbastanza riparato dal vento, turchino e trasparente. A Batsì abbiamo prenotato agli Elpida Studios. Assolutamente da consigliare: posizione appena in alto entrando in paese da nord guardando il mare (si scende e sale a piedi), camere ampie con bel balconcino e ragazze gentili alla reception.
Arriviamo pero' troppo presto e la camera non è pronta, così iniziamo con una passeggiata nel piccolo paese di Batsì, fino a salire alla chiesa che domina il panorama attraverso ombrose scale in pietra.





Batsì rivela una connotazione più a misura di turista, ma comunque piacevole e rilassante.

La vista dai nostri studios:


 
Nel pomeriggio, davvero sfidando le folate di vento, arriviamo ad Andros Chora (una quarantina di km da Batsì). Il Faro Tourlitis (simbolo di Andros in tutte le foto), la chiesetta e il castro Veneziano sul promontorio, tra gli schiaffi violenti del mare, sono stati uno spettacolo superbo e indimenticabile. La bonaccia non avrebbe dato tante emozioni. Grazie, Eolo!





                                         La cittadina, riparata dal vento, è un porto tranquillo e raffinato
A nord e a sud (prendendo come punto di riferimento la famosa statua del marinaio di fronte al Castro sul mare), ci sono due lunghe spiagge, rese oggi impraticabili per via del vento. Quella a sud mi sembra in ogni caso migliore.
Lungo la strada del ritorno, poco dopo il paese di Mesarià, non possiamo fare a meno di farci tentare dalla strada che porta alle grotte di Foros. Alla grotta di Aladinou lasciamo la moto sul ciglio della strada e proseguiamo a piedi. Il sentiero in pietra porta all'ingresso delle grotte in una decina di minuti, ma non possiamo entrare per la mancanza di abiti adeguati: la temperatura all'interno, come ci indica un cartello, è troppo bassa.
Torniamo infine alla base: qualche minuto di meditazione sulla nostra panchina preferita, di fronte agli studios


Ottima cena alla Taverna Stamatis, taverna storica, ben indicata all'interno del paese alla fine di una scalinata.
27/7
Ancora vento da nord. La corsa delle nuvole lo rende evidente.
Decidiamo per la spiaggia di Fellos, sperando nella buona sorte. La spiaggia si trova 4 km a nord del paese di Gavrio e vi si arriva con una buona strada asfaltata. E' una spiaggia a mezzaluna orlata di tamerici e riparata, ma il vento è ancora forte e alza la sabbia dal basso. Purtroppo, visto anche l'orario mattutino, fa persino freddo e non possiamo godere appieno della bellezza di questo luogo.





Decidiamo di tornare verso Batsì e scendiamo alla spiaggia di Aghios Petros, poco prima di Kipri, al lato sud, a ridosso del promontorio che la divide da Chrysi Ammos bay. Una spiaggia splendida, in parte attrezzata e con mare calmo effetto-piscina.


 Risaliamo sulla moto, superiamo il promontorio dalla statale e scendiamo a Chrysi Ammos. Anche qui effetto-piscina.



La bellezza di queste spiagge tra Gavrio e Batsi è arricchita anche dall'assoluta assenza di complicazioni e sterrati: basta parcheggiare sulla strada e scendere in acqua.
Nel pomeriggio basta mare. Inseguiti dalle nuvole, dal vento e dal freddo, partiamo verso l'interno: Katakolos, Remata, Vourkoti, Apikia. Il panorama è decisamente montano. Salendo verso Apikia, si ha una vista bellissima prima della spiaggia di Akla e di Andros Chora poi.


Akla dicono sia la spiaggia più bella di Andros, ma la strada per arrivarci dovrebbe essere terribile. L'alternativa sarebbe farla a piedi. Ma ci domandiamo se ne valga la pena: ci sembra che le spiagge di Andros siano tutte più o meno simili e belle.
Decideremo in seguito, anche perché con questo vento c'è anche il rischio di sfacchinare per arrivare ad una tale spiaggia e poi non potersela nemmeno godere.
Andros è ricchissima di acqua e ad Apikia


ci sono le sorgenti e la sede industriale dell'acqua minerale Sariza. Ecco di nuovo l'occasione per un breve trekking tra i boschi, fino ad una piccola cascata .Questa zona è frequentata moltissimo dai camminatori, che vi fanno base intere settimane per itinerari giornalieri di cammino.



Al ritorno, dopo un giro alla bella spiaggetta privata proprio sotto I nostri Elpida Apt, cena alla Taverna Kantouni, all'inizio del lungomare di Batsì. Non eccellente, ma con gentili e simpatici ragazzi alla gestione.

28/7
Sempre combattendo contro le folate, oggi sarà la giornata della famosa spiaggia Pidima Tis Grias: Il Salto della Vecchia, così chiamata per il faraglione che si dice una vecchia pietrificata nel momento del suicidio, conseguente al rimorso per aver aiutato i turchi invasori. Dal paese di Khortio vi sono le indicazioni. Dopo circa 1 km di sterrato, si parcheggia. L'ingresso della scalinata che porta alla spiaggia è facile che sfugga, ma se sbagliando si prosegue, la strada finisce e occorre tornare indietro. Le scale sono in pietra, più o meno sconnesse, e hanno il corrimano nel punto che si affaccia sul mare


La spiaggia è molto coreografica, piccola e riparata dalle rocce, ma il vento anche qui non ci dà tregua.





                                                                        Eccoci nella foto di rito

Dopo la risalita dalla spiaggia sotto il sole, mi viene una delle mie idee malsane: arrivare alla spiaggia di Kremmides, che sulla cartina mi sembra solitaria e difficoltosa, oltre che mai recensita. Un bel mix... Dal paese di Aidona, a sud di Khortio, si sale per il monastero di Kremmides (abbiamo dovuto chiedere più volte). Dopo la chiesetta del profeta Elia, lo sterrato si fa difficile per il nostro scooter, per cui preferiamo parcheggiare il mezzo a fianco della chiesa e proseguire a piedi.


Lo sterrato carrozzabile sarebbe troppo lungo e assolato da fare camminando, perciò cerchiamo il sentiero pedonale che la cartina mi indica. Non è pero' segnalato, per cui prendiamo a caso un sentiero in salita tra i monti, ma anche questo è molto faticoso e non abbiamo certezza di arrivare a destinazione. Per fortuna c'è ombra e la solita fonte di acqua fresca e potabile. Immagino si debba "scollinare" e poi iniziare a scendere, ma la salita non finisce mai... Così ci accontentiamo della passeggiata /trekking quotidiano e degli scorci panoramici lungo il percorso.



Stasera, continuando a salire a piedi un centinaio di metri oltre il nostro studios, arrivando praticamente sulla statale per Gavrio, ceneremo alla taverna Pharos. Ottimo pesce, vista favolosa e gestori molto socievoli . Non preoccupatevi per l'attesa: siamo in Grecia!



29/7
Anche oggi vento avverso e freddo. Tentiamo la spiaggia di Pisolimionas, 3 km di sterrato a destra, poco prima di arrivare alla spiaggia di Fellos. Le due spiagge sono molto simili, ma la seconda è meno frequentata, non servita, ma anche senza alberi per ripararsi.





Da Pisolimionas, decidiamo di spostarci a nord per la rinomata Zorkos Bay, che continuiamo a rimandare per via del vento. Ma ormai dobbiamo rassegnarci... L'ultimo tratto è uno sterrato fattibile di 3 km, che termina in un parcheggio a ridosso della spiaggia.


Il mare qui è davvero arrabbiato, ed è anche pericoloso fare il bagno, perchè si va subito a picco e la corrente trascina. Ma il rumore dei sassolini colorati che rotolano trascinati dalla risacca, è una musica ipnotica.






Nel pomeriggio, dopo una doverosa sosta di ritorno a Batsì, si riparte per un'altra spiaggia a nord: Atheni. La strada da Kato Katakilos fino alla spiaggia, ci regala un incantevole paesaggio bucolico. Si devono superare 2 km di sterrato non difficile, poi si parcheggia su un promontorio dove c'è una piccola chiesa. Questo separa la grande spiaggia di Atheni da una piccola baia riparata alla quale scendiamo. Nella baia di Atheni non c'è nessuno: impraticabile per il vento, ma si vedono anche a pelo d'acqua fastidiosi massi di scivoloso granito.
Baietta con acqua calma e calda

Per cena, abbiamo voglia come al solito di cambiare e vogliamo provare una taverna assai rustica, notata dietro il paese di Gavrio, nei pressi del campeggio, mentre ci dirigevamo verso Fellos e poi Pisolimionas. Non saprei dirne il nome. Ci accolgono due soggetti originali: la signora che mi porta in cucina a scegliere quello che vogliamo mangiare, e il marito che si occupa della brace. Solo che la signora, anche dopo la scelta, continua a chiamarmi e a farmi ripetere quello che voglio, mentre il marito, specie di Vulcano-fuochista, non fa che imprecare, bruciare
spiedini e buttarli. Nonostante le premesse e la lunga attesa, mangeremo davvero benissimo, come se fossimo in una casa anziché in un ristorante.


30/7
Stamattina tentiamo una spiaggia a sud-ovest, Halkolimionas, che non troviamo di nostro gusto: bella dall'alto, ma molto meno attraente da vicino. Delusi, proseguiamo ancora a sud, con l'intento di visitare il sito di Zagora:l'antico insediamento del Periodo Geometrico (IX-VIII sec, a.C.) di cui rimane davero poco, ma, come al solito, in una posizione alta e privilegiata sul mare.
Il sentiero inizia da una chiesina all'angolo della strada. Bisogna ogni tanto aprire e chiudere I rudimentali cancelletti in ferro, che servono a non fare disperdere le greggi. Il sentiero è assolato, e il forte vento ci aiuta a sopportare la calura. Lungo la strada, gli antichi ricoveri per animali e pastori.


Il Sito, nonostante l'importanza storica, è abbandonato a se stesso. Sono evidenti I resti delle abitazioni ; si immaginano le mura (era un villaggio fortificato) e viene da chiedersi con quali mezzi questi uomini siano riusciti a costruire su questa rocca impervia e scoscesa, dove pero' di certo c'era acqua, la prima esigenza per fondare una città.


Verso le 13, completamente storditi dalla fatica, dal sole e dal vento, ci concediamo un bagno nella nostra zona balneare preferita:tra Batsì e Gavrio, stavolta in zona Kiprì.





Nel pomeriggio il marito è molto svogliato, quasi scioperante. Lo convinco con l'inganno a riprendere lo scooter solo per andare all'antica Paleopoli, ad una manciata di km da Batsì. Visto che pero' anche questo sito è in una posizione assolatissima, ottengo l'ammutinamento. Così optiamo per una tranquilla passeggiata lungo il sentiero ombroso che collega Drasa a Paleopoli. Lo stesso sentiero continua fino ad Andros Chora, che si raggiunge in 5 ore di cammino.



E' così finita la nostra breve permanenza su quest'isola. Un'isola ricca di oltre 300 spiagge, km e km di antichi sentieri in pietra, città arcaiche, musei e grotte. Non ne abbiamo visto che una briciola, ma domani si parte per Tinos.
31/7
Ecco arrivare il nostro traghetto.




                                                     Salutiamo la ruvida e misteriosa Andros

1 commento:

  1. Wow che bel diario Renata, visto il mio viaggio di Agosto , le tue parole e le tue foto mi hanno reso ancor piu felice della scelta.
    grazie e un abbraccio

    RispondiElimina